La street art, o arte di strada, è una delle forme d’arte contemporanea più suggestive che possiamo ammirare nelle nostre città. Con questa espressione si intendono tutte quelle opere d’arte realizzate in uno spazio pubblico con diverse tecniche. Generalmente si tratta di opere realizzate con stencil e bombolette spray, oppure con colori acrilici e poster. Per molto tempo questa forma d’arte è stata confusa con il graffitismo, o addirittura con del vero e proprio vandalismo. Oggi fortunatamente le cose iniziano a cambiare e si riconosce a questa forma d’espressione tutta la dignità di una forma d’arte popolare che abbellisce le nostre città, in particolare le zone urbane più disagiate, lanciando anche forti messaggi sociali e politici. La street art è diventata una forma di rigenerazione urbana sempre più diffusa e apprezzata. Da questo punto di vista Palermo è una città che sta facendo scuola.
Creatività e rigenerazione urbana: la street art palermitana
A Palermo il fenomeno della street art ha trovato grandissimo spazio. Gli street artist a Palermo hanno trovato un inedito riconoscimento ufficiale. Questi artisti che con creatività, pennelli, rulli e bombolette spray si arrampicano lungo le pareti di immensi palazzoni non sono più dei “fuorilegge”, al contrario. Dal 2019 a Palermo è stato aperto un album ufficiale degli street artist cittadini. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal settore Sviluppo strategico del Comune di Palermo. Degli iscritti, il 66% è residente a Palermo, mentre il 34% provengono da altre province siciliane.
Licia Romano, il vicecapo gabinetto del Comune di Palermo, responsabile dello Sviluppo strategico ha dichiarato che catalogare le opere e gli artisti di strada significa dare dignità alla street art, creando una vera e propria città museo diffuso. Questo si trasforma in un brand turistico, che può fare economia, e non solo. Le opere di strada lanciano anche messaggi sociali forti e riportano l’attenzione su molte contraddizioni della Sicilia e dell’Italia più in generale. Non è un caso che i luoghi scelti per questo tipo di arte siano generalmente i quartieri più problematici della città. La street art parla in modo diretto e aperto a chiunque.
Alcune opere di street palermitana sono diventate delle vere e proprie icone della città. Le più note si trovano in alcuni dei più celebri quartieri di Palermo:
Il mercato della Vucciria è senza dubbio uno dei luoghi più interessanti e rappresentativi di Palermo. È un labirinto di vicoli e di vie, di banchi del pesce, di frutta e di verdura. Qui si sentono i profumi della cucina mediterranea, si scorgono gatti di strada che cercano di rimediare gli avanzi delle pescherie. Passeggiando per questo quartiere si notano subito tantissime saracinesche colorate, tante opere di street art che omaggiano santi, attori e icone della sicilianità. Tra queste c’è anche “La Santa Morte” di Igor Scalisi Palminteri.
Altre opere di Igor Scalisi Palminteri le troviamo anche nel quartiere dell’Albergheria, nei pressi del mercato di Ballarò. Tra i suoi murales più celebri e significativi troviamo un omaggio alla patrona di Palermo, la “Santuzza”, ovvero Santa Rosalia, che custodisce un teschio. La tenacia della vita supera la morte. C’è anche un murales per Benedetto da San Fratello, detto anche Benedetto il Moro, il santo palermitano di origine africana. Sempre nello stesso quartiere troviamo anche opere di Andrea Buglisi, Fulvio di Piazza, Angelo Crazyone e Alessandro Bazan. Tanti gli stencil di Tutto e Niente, ispirati all’arte cristiana, e non solo.
La Cala è la zona più antica del porto di Palermo. Qui si trova anche l’Isitituto nautico “Gioieni-Trabia”. Su una parete di questo edificio gli street artist siciliani Rosk e Loste hanno dipinto un ritratto in memoria di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, ispirato alla celebre fotografia di Tony Gentile. Il murales è stato realizzato nel 25esimo anno dalla strage di via D’Amelio per dare un forte segnale a sostegno delle istituzioni e dei cittadini palermitani che combattono la mafia.
Il quartiere della Kalsa è uno dei più antichi di Palermo. Fondato nell’epoca della dominazione islamica della città, il suo nome deriva dall’espressione araba “al-khalisa” ovvero “l’eletta”. Qui si trovava la corte dell’emiro. Oggi in questo quartiere è possibile ammirare quattro grandi murales sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione realizzati da Basik, Mbre Fats, Rosk e Loste e Camilla Falsini.
Nel porticciolo di Sant’Erasmo, su una delle facciate dell’ex pastificio Virga si trova un murale dedicato a Sant’Erasmo, patrono di marinai e pescatori, sempre dipinto da Igor Scalisi Palminteri. La tradizione si intreccia con la modernità: il santo tiene in mano i remi e indossa un giubbotto di salvataggio. L’opera è un omaggio a tutti coloro che ogni giorno si impegnano per salvare vite in mare.
Il progetto di catalogare le opere di street art passa anche per la rete. È nata così “Street Art Factory”, piattaforma in versione beta che permette di localizzare le opere di strada palermitane, ottenendo anche le informazioni e i contatti degli artisti. La piattaforma permette anche di comprare stampe e serigrafie degli stessi autori, supportando diversi progetti artistici di riqualificazione urbana.
Photo Credits:
Foto di Ralf Steinberger per Wikimedia / Matthias Süßen per Wikimedia / Rino Porrovecchio per Wikimedia
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