Conosciamo Tea la donna più antica della Trinacria antenata di tutti i siciliani

Nel 1937 sull’isola in località Acquedolci in provincia di Messina sono stati portati alla luce i resti di una donna vissuta nel Pleistocene Superiore (tra i 14.000 e gli 11.000 anni fa) in Sicilia, un tempo conosciuta come l’antica Trinacria. Si tratta di una scoperta sensazionale in quanto Tea, così è stata ribattezzata, rappresenta tutt’ora la donna più antica mai vissuta in Sicilia. Curiosi di saperne di più?

Ecco cosa scopriremo assieme:

Conosciamo Tea la donna più antica della Trinacria antenata di tutti i siciliani

Chi era Tea

A seguito dei numerosi studi effettuati sullo scheletro di Tea, negli anni ’80 del XX secolo si è riusciti a risalire all’età, al sesso e alla causa della sua morte. Tea era una donna di quasi trent’anni di età (di tutto rispetto a quei tempi), alta 1 metro e 65 centimetri. Date le dimensioni del suo bacino c’è chi ipotizza che abbia avuto delle gravidanze nella sua vita e che proprio durante una di queste potrebbe aver perso la vita. Dallo stato di conservazione delle sue ossa perfettamente integre come anche i suoi denti, si può ipotizzare che Tea svolgesse un ruolo di rilievo all’interno della società, una matriarca che era solita demandare agli altri i lavori che comportavano uno sforzo fisico e si alimentava in maniera costante e sana.

 

Il luogo del ritrovamento

Il corpo di Tea è stato scoperto all’interno di un importante sito archeologico situato nel pressi del paesino di Acquedolci a Messina, nella grotta di San Teodoro. Si tratta dell’unica sepoltura risalente all’era Paleolitica mai rinvenuta sull’isola. Oltre a Tea nello stesso sito funebre sono stati ritrovati gli scheletri di altre persone tra uomini e donne che facevano parte del suo gruppo.

 

Dove è possibile ammirare oggi Tea

Per i tanti curiosi e appassionati alla storia e all’archeologia sarà interessante sapere che oggi le spoglie di Tea l’antenata più antica della Trinacria sono custodite nella città di Palermo all’interno del Museo Geologico “Gemmellaro”, che con i suoi oltre 600.000 reperti è il secondo museo di questo genere per importanza in tutta l’Europa dopo quello del British Museum a Londra.

Grazie all’innovazione e alle tecnologie è stato possibile dare un volto alla “nonna” di tutti i siciliani i cui tratti caratteristici sono rappresentati da una forma del viso allungata, una mandibola molto sporgente e un naso importante. Per ricostruire gli occhi, le sopracciglia, i capelli e la pelle di Tea (che è stato possibile solo tentare di replicare senza avere la certezza che corrispondessero al vero) sono stati coinvolti lo scultore Toni Rizzo che ha realizzato il volto in argilla e l’antropologo Roberto Micciché.

Il museo è aperto al pubblico tutto l’anno (tranne i giorni del 25 e 26 dicembre, del 1 e del 2 gennaio) dal lunedì al sabato al solo costo di 4 euro a persona e gratuito per i bambini fino a 6 anni, per gli over 65 anni, per il personale dell’Università di Palermo, gli studenti e le persone diversamente abili accompagnate.  Nei mesi di luglio e agosto il museo oltre alla domenica resta chiuso anche il sabato.

Conosciamo Tea la donna più antica della Trinacria antenata di tutti i siciliani

 

Photo Credits:

Foto di Salvatore Piccolo da Wikimedia Commons / Carlo Columba per Flickr

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