Palermo è una città ricca di storia e di segreti. Passeggiando per le antiche vie del centro si percepisce immediatamente quella palpabile atmosfera di mistero, che da secoli incanta i viaggiatori più curiosi. Sono tante le personalità illustri e misteriose legate alla città di Palermo. Tra queste, una delle più celebri è senza dubbio quella di Giuseppe Balsamo, più noto come il conte Cagliostro, alchimista, esoterista e avventuriero siciliano. Scopriamo di più sulla figura di questo personaggio che tanto ha fatto parlare, e sul suo legame con Palermo.
Palermo, un itinerario nei luoghi di Cagliostro:
Cagliostro nasce a Palermo, il 2 giugno del 1743, con il nome di Giuseppe Giovanni Battista Vincenzo Pietro Antonio Matteo Franco Balsamo. È figlio di Felicita Bracconieri e di Pietro Balsamo, un noto venditore di stoffe palermitano. Il padre muore poco dopo la sua nascita e Giuseppe viene accolto in un orfanatrofio dal quale fuggirà più volte. Nel 1756 è trasferito al convento di Caltagirone, nel cuore della Val di Noto. Qui conosce l’erboristeria e l’uso delle erbe officinali. Questo patrimonio di conoscenze si rivelerà molto utile per lui negli anni successivi. Torna a Palermo, per trasferirsi poi a Messina. Nell’opera “Viaggio in Italia” del tedesco Wolfgang Goethe si nomina marito messinese della madrina di battesimo di Giuseppe Balsamo, chiamato Giuseppe Cagliostro, dal quale probabilmente ha mutuato lo pseudonimo. Si trasferisce dunque a Roma, dove nel 1751 sposerà Lorenza Serafina Feliciani, figlia di un fonditore di bronzo. Vive come disegnatore e come falsario di documenti, millanta onorificenze. Arrestato per le sue attività illecite fugge in Francia, dove conosce Giacomo Casanova.
Cagliostro si sposterà continuamente tra Belgio, Germania, Italia, Malta, Spagna e Inghilterra, visiterà anche la Russia, la Polonia e i Paesi Baltici. Era conosciuto come mago, guaritore, esoterista, avventuriero e massone. Frequentava le corti europee e i salotti più in vista dell’epoca, accumulando ingenti ricchezze attraverso i suoi poteri. La sua fama portò presto su di lui l’occhio delle autorità. Viene catturato e condannato a morte dall’Inquisizione. Riesce a ottenere una commutazione della pena e viene condannato al carcere a vita nella fortezza di San Leo nel Montefeltro, dove muore il 26 agosto del 1795. In breve tempo la sua storia diventa leggenda.
Si racconta che Goethe, visitando Palermo nel 1787, volle fare la conoscenza della madre e la sorella di Cagliostro, andandole a trovare nella loro abitazione in via Terra delle Mosche.
Secondo l’autorevole scrittore, medico ed etnologo palermitano Giuseppe Pitrè, i contemporanei di Cagliostro erano sbalorditi dalle sue inesplicabili guarigioni, meravigliati da come una figura così rozza fosse capace di azioni tanto strabilianti. Si discuteva moltissimo di lui: era un mago dotato di portentosi poteri, o un ciarlatano? I palermitani ancora oggi non sono riusciti a dare una risposta a questa domanda, ma hanno omaggiato la sua figura restaurando la sua casa nei pressi del mercato di Ballarò. Casa Cagliostro, situata nel Vicolo Cagliostro Conte, oggi ospita un’omonima associazione internazionale dedicata all’alchimista. La casa natale di Cagliostro da sempre è riportata in parecchie guide turistiche e già dall’Ottocento si era affermata come meta di viaggio di molte personalità. Oggi l’edificio è nel registro LIM della Regione Sicilia (Luoghi delle personalità storiche e della cultura), nella lista dei “Luoghi delle personalità della cultura sociologica, storica ed etnoantropologica”.
Inoltre, i due celebri registri palermitani Daniele Ciprì e Franco Maresco nel 2003 hanno girato un film con lo stile del falso documentario intitolato proprio “Il ritorno di Cagliostro”. Il Conte continua far discutere e ad affascinare.
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Immagine di Fæ per Wikimedia / Letrusko per Flickr
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