La Festa di San Bartolomeo è una delle principali festività religiose che si tengono ogni anno a Lipari, nell’Arcipelago delle Isole Eolie. Questa festa patronale ogni anno richiama moltissimi eoliani, e non solo. Sono tanti i fedeli e i turisti che il 24 agosto si ritrovano per festeggiare San Bartolomeo Apostolo, Santo Partono dell’isola di Lipari e protettore di tutte le Isole Eolie. Tuttavia, il legame tra l’Isola e il Santo è così forte che questo viene festeggiato ben quattro volte l’anno.
Le quattro feste di San Bartolomeo, il santo di Lipari:
Bartolomeo era uno dei dodici apostoli. Nel vangelo secondo Giovanni viene chiamato Natanaele, ovvero “Dono di Dio”. Non si conosce la data della sua nascita, ma probabilmente, era originario della Galilea, più precisamente di Cana. Aveva seguito Gesù nella sua predicazione e dopo la sua resurrezione aveva intrapreso la vita missionaria in varie regioni del Medio Oriente. Pare che sia morto intorno al 68 d.C., presumibilmente tra Armenia o Siria, ma non ci sono informazioni certe a riguardo. Le storie che narrano la sua morte sono molto cruente. Pare infatti che il santo sia stato ferocemente ucciso dalla furia dei pagani armeni, che lo hanno prima scorticato vivo e poi decapitato. Proprio per questo, nell’iconografia cristiana il santo viene spesso rappresentato con la sua stessa pelle in mano. È il caso del celebre “San Bartolomeo scuoiato” dipinto da Michelangelo all’interno del Giudizio Universale della Cappella Sistina in Vaticano. In molte altre opere troviamo San Bartolomeo con un coltello in mano proprio ad indicare il suo martirio.
In seguito alla sua sepoltura avvennero numerosi miracoli a lui attribuiti. Queste fece aumentare ulteriormente la devozione dei fedeli nei suoi confronti. I pagani erano molto infastiditi da quanto stava avvenendo e decisero quindi di relegare le spoglie del santo in una cassa di marmo, che gettarono nelle profondità del mare. In questo modo nessuno avrebbe più potuto onorare la sua tomba. Si mostrò presto però un nuovo miracolo: la cassa di marmo galleggiava in acqua come se fosse di legno. Le spoglie di San Bartolomeo raggiunsero quindi la costa dell’Isola di Lipari. Qui si trovava il vescovo Agatone, che durante la notte era stato avvisato in sogno dell’arrivo delle spoglie sull’Isola. San Bartolomeo è diventato così il santo patrono di Lipari.
A San Bartolomeo si attribuisce il fatto di aver salvato Lipari da numerose pestilenze. Le sue reliquie sono state custodite gelosamente dai liparoti per secoli e secoli, seppur con qualche criticità. Nel 840, infatti, l’isola di Lipari è stata attaccata violentemente dai saraceni e le reliquie di San Bartolomeo sono state trafugate e portate prima a Benevento, poi a Roma. Oggi nella Cattedrale di Lipari si trova una statua d’argento di dimensioni umane dedicata proprio al santo. La statua è stata realizzata nel 1728 e tutta la cittadinanza ha partecipato attivamente alla raccolta fondi per la sua realizzazione. Inoltre, nella cattedrale si trova anche il Sacro pollice del Santo e il “Vascelluzzo d’argento”. Quest’ultimo è un reliquiario a forma di nave prodotto da un’oreficeria palermitana, che ha utilizzato ben 30 chili d’argento e 2 chili d’oro per questa manifattura. Il reliquiario conserva un frammento di pelle del santo e una sua statua in oro massiccio.
A Lipari San Bartolomeo viene festeggiato ufficialmente quattro volte ogni anno:
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