La cosa è poco nota, ma il terreno della Sicilia è molto ricco di tartufi. Questi si trovano soprattutto nei boschi dei monti Iblei e dei monti Nebrodi. Il profumato fungo ipogeo ha un’alta diffusione sull’Isola, eppure per anni non è stato proprio cercato. Le cose ora stanno cambiando, anche perché dal 2020 la Regione Siciliana ha promulgato una legge sulla coltivazione, la raccolta, il commercio e la raccolta dei tartufi sull’Isola.
I tartufi della Sicilia, alla scoperta di un prodotto poco conosciuto:
Le voci e le esperienze dei cercatori di tartufo in Sicilia sono concordi: in Sicilia il tartufo c’è, il problema è che fino a poco tempo fa a nessuno veniva in mente di cercarlo. Alcuni raccontano che cercando funghi capitasse di trovare casualmente dei tartufi, magari fiutati dai maiali, animali golosi di questo alimento. Tuttavia, non essendoci una specifica cultura del tartufo come in altre zone d’Italia, molti siciliani non erano nemmeno certi della commestibilità del tipo di tartufo rinvenuto, quindi preferivano abbandonarlo, o lasciarlo agli animali. Non c’è mai stato un particolare interesse nei confronti di questo alimento. Di conseguenza, in Sicilia non si sono nemmeno addestrati cani per la ricerca dell’”oro nero” della tavola. Molte zone dove il tartufo cresce spontaneamente non sono nemmeno state censite. Tuttavia, le cose stanno cambiando molto negli ultimi tempi.
Il tartufo in Sicilia cresce tutto l’anno, con variazioni a seconda delle temperature, delle precipitazioni e delle altitudini. Generalmente, i tipi di tartufo più diffusi in differenti stagioni dell’anno sono:
In Sicilia c’è stato un solo ritrovamento di Tuber Magnatum, meglio conosciuto come tartufo bianco d’Alba. I tartufi siciliani appartengono a specie più diffuse e considerate meno pregiate, ma sono comunque prodotti di altissima qualità. Il clima secco della Sicilia rende gli aromi del tartufo locale più intensi.
Il tartufo siculo è molto gustoso e ultimamente sta venendo riscoperto anche da diversi chef. Fino a pochi anni fa, gli chef siculi compravano i tartufi quasi esclusivamente al Nord Italia. L’idea di cucinare piatti d’alta cucina con tartufi locali non era nemmeno considerata. Le cose però stanno cambiando e sono sempre di più i cuochi che decidono di puntare su un prodotto che molti non si aspettano, e che lascia piacevolmente stupiti gli ospiti a tavola. Il tartufo non è un elemento che rientra nella cucina siciliana più tradizionale, tuttavia si può sposare benissimo con molti diversi piatti della tradizione, reinterpretati proprio utilizzando questo profumato ingrediente.
I cuochi non sono gli unici che stanno investendo sul tartufo siciliano. La raccolta e la coltivazione del tartufo potrebbe essere anche un indotto economico non indifferente per la Sicilia. Potrebbe coinvolgere diversi attori dell’economia locale, unendo diversi settori come l’enogastronomia e il turismo, nonché la promozione dell’artigianato locale. La raccolta dei tartufi, infatti, sta diventando un’attività che richiama diversi appassionati. Si organizzano gruppi, che in compagnia di esperti e di cani da tartufo, visitano i boschi alla ricerca dei preziosi tuberi. Vengono programmati dei veri e propri percorsi di trekking a caccia di tartufo, che generalmente si concludono in un modo che risulta sempre apprezzatissimo: con un pranzo insieme, gustando il meglio dei prodotti locali siciliani, il tutto impreziosito proprio dal tartufo.
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Foto di WikiImages per Pixabay / cristina.sanvito per Flickr / SanderSmit per Pixabay
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