C’è un paese nel cuore della Sicilia che negli ultimi anni è diventato oggetto di interesse archeologico: Cerami. Situato in provincia di Enna, il grazioso paese siciliano racconta, attraverso i recenti reperti rinvenuti, di culti arcaici e di misteriose usanze, che affondano le loro origini in epoca preistorica. Un luogo che riserva continue sorprese, tutte da scoprire!
Un tuffo nell’archeologia:
Nell’autunno del 2019, in un terreno privato poco fuori dal centro abitato di Cerami, sono stati scoperti alcuni monoliti “piantati” nella terra. Nello specifico, gli archeologi hanno rinvenuto una ventina di pietre, alte un metro, che sono risultate essere compatibili con i più famosi “menhir”, gli antichi megaliti risalenti al Neolitico, utilizzati a scopo di culto. Ribattezzata la “piccola Stonehenge” di Cerami, il complesso di menhir è considerato il primo in Sicilia e gli studiosi hanno accertato che i vari blocchi di pietra hanno un’orientazione astronomica, perfettamente allineata con i punti in cui sorge e tramonta il sole durante solstizi ed equinozi. Come per la maggior parte dei monoliti preistorici, svolgevano il ruolo di calendario, scandendo i tempi dei lavori agricoli e la celebrazione di riti e cerimonie religiose.
Le sorprese non finiscono qui! Sul Monte Mersi, situato sopra il complesso di menhir, era presente un antico insediamento dove sono stati rinvenuti alcuni frammenti di ceramica, tombe a pozzo di grotticella che risalgono all’età eneolitica, e altre tombe, che invece sono più vicine all’età del Bronzo. Ma Cerami è sito di importanti testimonianze archeologiche da molti decenni: qui sono stati rinvenuti moltissimi reperti risalenti all’epoca della dominazione ellenistica. Come accade per molti paesi del Sud-Italia, nei secoli in questi luoghi si alterano varie popolazioni costituendo un crocevia tra culture diverse.
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Foto di digit42 da Pixabay
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